Packaging: aspetti preliminari fondamentali.

Ci sarebbe molto da dire sul mondo del packaging ed infatti, sono stati scritti decine di libri che affrontano tale aspetto della vita di un prodotto. Sia da un punto di vista meramente pratico, sia analizzandone la valenza comunicativa e di marketing aziendale.

Nel breve excursus  sul tema della One Network Experience, vogliamo giusto dare alcune informazioni generali su questo vasto argomento per quanti ancora ne hanno una conoscenza limitata o parziale. Cominciamo!

Il packaging, in italiano “imballo”, è il prodotto composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a proteggere determinate merci: dalle materie prime ai prodotti finiti. Per tale motivo abbiamo l’individuazione di tre tipologie di packaging: primario, secondario e terziario.

Il packaging primario, definito imballo per la vendita, è la confezione che riveste direttamente il prodotto per la vendita. Ad esempio una bottiglia che contiene il vino, il pacchetto che contiene le gomme, il film plastico che contiene la pasta, il barattolo d’alluminio che contiene una bevanda gasata.

Il packaging secondario, definito imballo multiplo, è un imballaggio concepito in modo da permettere il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita. Il packaging secondario può essere rimosso dal prodotto senza alterarne le caratteristiche, oppure può essere utilizzato per sigillare una confezione di vendita composta da più prodotti.

Ad esempio una confezione da sei lattine di birra da vendersi unitamente, uno scatolino di madicinali contenente al suo interno più blister di prodotto ed il blister stesso di uno scatolino di medicinali, contenente singole dosi di medicinale.

Il packaging terziario, definito imballaggio da trasporto, è un imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione ed il trasporto di un certo numero di unità di vendita, oppure di packaging secondari, per evitare la loro alterazione e danni connessi al trasporto. Ne sono il classico esempio, gli scatoloni contenuti su di un pallet da spedizione, contenenti a loro volta più pack secondari o primari di un determinato prodotto.

Ad esempio un pack terziario di cartone che contiene un certo numero di pack primari di pasta, un pack terziario che contiene un certo numero di pack secondari contenenti lattine di gasosa.

Tutte le tipologie di packaging, dall’imballo primario al terziario, devono rispettare diversi obiettivi. Proteggere la merce, evitare furti, essere economico, rispettare un equilibrio tra le sue prestazioni e il suo costo, sia dal punto di vista del materiale impiegato, sia del tempo impiegato per realizzare l’operazione di imballaggio.

Dal punto di vista ecologico oggi si fa una maggiore attenzione in materia di imballaggi, alla tipologia di materiali che vengono utilizzati e alla loro quantità. Normative sempre più specifiche cominciano a regolare tale campo del commercio che, fino a pochi anni fa, era una grande fonte di sprechi ed inquinamento.

Molta attenzione a tal proposito è stato riservato al packaging alimentare. Deve essere realizzato con materiali che non devono rilasciare sostanze tossiche o pericolose, specialmente se a contatto con alimenti caldi o lipofili (ovvero che possono sciogliere sostanze grasse).

Anche i packaging fatti in plastica devono avere oramai determinati requisiti di compostaggio e biodegradabilità e questo, ad esempio, ha portato alla graduale dismissione delle classiche buste di plastica dei supermercati a fronte di prodotti biodegradabili o più resistenti e riutilizzabili come le sacche in plastica propilenica.

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